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mercoledì 21 aprile 2010

Prima procreiamo e dopo (forse) ci sposiamo

La demografia attraverso l'analisi dei dati storici e la proiezione degli stessi nel futuro è in grado di descrivere fenomeni di rilevanza sociale la cui conoscenza è alla base di qualsiasi scelta di politica sociale.
Alessandro Rosina, docente di Demografia all'Università Cattolica di Milano, ha analizzato l'evoluzione del fenomeno dei cosiddetti "figli naturali" ovvero nati al di fuori del matrimonio. Dal 1995 al 2007 la percentuale dei bambini nati fuori dal matrimonio sul totale è passata dall'8,1% al 20,8% . Applicando i metodi statistici alla serie storica e applicando un modello previsionale ad hoc, si è giunti alla sorprendente conclusione che nel 2020 i figli naturali rappresenteranno il 50% del totale delle nascite.
In Inghilterra il fenomeno è addirittura esplosivo se si considera che già nel 2014 sarà raggiunta la quota del 75% di figli naturali sul totale dei bambini nati. Da un punto di vista sociologico il fenomeno inglese si differenzia da quello italiano in quanto nel primo caso esso è più diffuso nelle aree più disagiate mentre in Italia è soprattutto a Nord che le coppie di fatto con figli crescono esponenzialmente come numero.
Nell'analisi del prof. Rosina si dice comunque che occorre fare attenzione a non sbilanciarsi in conclusioni affrettate. Bisogna considerare che in molti casi il matrimonio segue la nascita dei figli quindi ad essere cambiato è soprattutto il momento dell'unione.
Resta il fatto che i dati diffusi dall'ISTAT sono fin troppo chiari: dal 1972 le nozze in Italia sono calate di quasi il 46%, l'età media dello sposo è 33 anni e quella della sposa 30 anni, il numero delle coppie che sceglie l'unione con rito civile è cresciuto del 50% in 15 anni ed in 10 anni è raddoppiato il numero delle coppie di fatto.

Cordialità

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