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mercoledì 14 aprile 2010

Bossi e le banche

Il leader del Carroccio Umberto Bossi ha appena dichiarato che intende puntare su gente del Nord per la gestione delle grandi banche. Continua la campagna populista di uomini che hanno oscurato e definitivamente seppellito la nostra eredità di valori di integrazione, civiltà, cooperazione.
In banca come a scuola conterà solo la prima parte del curriculum, quella riservata ai dati anagrafici. Il sistema finanziario ha bisogno di ben altri annunci per tornare ad essere il vitale supporto all'attività produttiva del nostro paese.
Se invece è importante piazzare uomini di fiducia ai vertici per condizionare le scelte strategiche dei grandi istituti di credito allora prepariamoci al "feudalesimo bancario" più che al progetto di "Banca Unica" di uomini che hanno creduto e ottimamente gestito i piani e progetti loro affidati.

Cordialità

2 commenti:

  1. Tutti i giornali economici del 14 aprile hanno dato la notizia che il consiglio di amministrazione di Unicredit ha sancito la fusione di sette banche controllate (UniCredit Banca, UniCredit Banca di Roma, Banco di Sicilia, UniCredit Corporate Banking, UniCredit Private Banking, UniCredit Family Financing Bank, UniCredit Bancassurance Management & Administration); si fonderanno nella capogruppo Unicredit S.p.A. Saranno salvaguardati solo per l’immagine tre marchi (UniCredit Banca, UniCredit Banca di Roma, Banco di Sicilia),solo un modo per ricordare ai clienti che stanno continuando a bere la stessa birra. Nei fatti il Banco di Sicilia smetterà di esistere dal primo novembre 2010, proprio quando sono in scadenza il cda del Banco di Sicilia e i patti parasociali con la Regione Siciliana, che obbligavano il gruppo Unicredit a non intaccare gli organi di autonomia decisionale del banco. Il presidente della Regione siciliana conterà come il due di picche in tema di nomine bancarie presso il Banco di Sicilia.
    Zaia quando è stato nominato Piccini in Unicredit ha detto di apprezzare la scelta di un "uomo del Nord". Tutto qua il grande risultato. Diciamo che sono i banchieri che controllano i politici.
    francesco zaffuto www.lacrisi2009.com

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  2. Il progetto "Banca Unica" con le deleghe conseguenti dall'AD Profumo al Country Manager Piccini ha una grande ambizione: dare un'identità al gruppo e non al territorio su cui lo stesso gruppo gravita. Nonostante l'astensione di Castelletti penso che Piccini sia innanzitutto un professionista, un ordine un po' diverso da quello disegnato da Zaia. Sui rapporti politica-banca eviterei tesi scontate ed unidirezionali: UNIPOL insegna, ma anche altri casi storici. Direi che più che i banchieri, sono le banche (fatte non solo di banchieri) ad avere il timone.

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